Intestino

Settembre 27, 2015

L’intestino rappresenta una porzione estremamente importante dell’apparato digerente e viene anche definito secondo cervello, grazie alla presenza di un vero e proprio sistema nervoso enterico completamente autonomo che dialoga costantemente con il sistema nervoso centrale. E’ l’area più estesa dell’organismo in relazione al mondo esterno e per questo motivo (lungo circa 7 metri), è sede della più importanti difese immunitarie del corpo. Da qui si evince l’importanza delle giuste scelte alimentari, della qualità del cibo introdotto e dell’igiene alimentare.
L’intestino si suddivide in:
intestino tenue: lungo circa 5-7 metri, è composto a sua volta da duodeno, digiuno e ileo. La sua funzione è di ultimare la digestione del cibo che giunge pre-digerito dallo stomaco e di assorbirne le sostanze nutrienti.
intestino crasso: è l’ultimo segmento del canale digerente ed è formato da cieco, colon e retto. Ha il compito, attraverso il riassorbimento di acqua, di formare le feci, costituite dalla porzione non digeribile del cibo ingerito.
Nel tenue si svolgono principalmente tre funzioni fra loro connesse, assorbimento dei nutrimenti secrezione di sostanza che favoriscono la digestione, motilità e transito intestinale. Di fondamentale importanza sono la funzione endocrina, grazie alla secrezione di alcuni importanti ormoni e la funzione immunitaria per la difesa dell’intero organismo.
Nel colon è presente l’assorbimento di acqua e sali biliari, e la formazione di feci e la loro eliminazione. La funzionalità di questo apparato dipende da numerosi fattori tra cui l’equilibrio della flora batterica, la presenza di batteri patogeni, virus o funghi/miceti il sistema immunitario nella mucosa, la corretta permeabilità intestinale e l’assenza di stati infiammatori cronici o acuti.

Le alterazioni intestinali, definite DISBIOSI, rappresentano attualmente un problema sociale che interessa più del 70% della popolazione. L’alimentazione seguita dalla popolazione occidentale favorisce tali squilibri in quanto caratterizzata da un consumo eccessivo di carboidrati raffinati, zuccheri semplici, grassi di origine animale e cibi industriali, contenenti conservanti, coloranti, sostanze chimiche. A questo si aggiungono infezioni, uso massivo di farmaci e stress.
Il nostro apparato digerente, ed in modo particolare l’intestino, è colonizzato da moltissimi microrganismi che, nel loro insieme, costituiscono la flora batterica. La flora intestinale è costituita da un insieme di batteri i quali, convivendo in un determinato equilibrio contribuiscono allo stato di salute generale, in questo caso si parla di EUBIOSI; se prevalgono funghi o altri germi che possono causare patologie, si dice che l’intestino è in uno stato di DISBIOSI. In pratica la flora batterica benefica agisce come barriera difensiva, creando un ambiente inospitale agli agenti patogeni, modificando il PH intestinale e rendendo inutilizzabili le cellule bersaglio e i nutrienti introdotti con la propria presenza su di esse. A livello del tratto gastro-intestinale è presente un vero e proprio organo, il Microbiota, costituito da almeno 500 specie di microrganismi facenti parte della cosiddetta flora intestinale con capacità immunitaria.
La flora intestinale è responsabile di svariate funzioni fra cui la produzione di enzimi fondamentali per i processi digestivi, sintesi di vitamine (vitamina K e del gruppo B, come la B12) importanti per il benessere dell’intero organismo, produzione di molecole come fonte di energia per i batteri stessi che lo abitano e per l’uomo, produzione di sostanze ad azione antimicrobica ed antimicotica.
Altre funzioni importanti sono la modulazione del sistema immunitario grazie alla produzione di molecole pro-infiammatorie che garantiscono una base di infiammazione fisiologica tale da mantenere sempre il sistema immunitario attivo, il potenziamento della funzione di barriera intestinale per prevenire l’eccessiva permeabilità, la regolazione della motilità del tubo digerente e del transito intestinale, la regolazione del PH dell’ambiente gastrointestinale per favorire i processi digestivi, l’assorbimento di vitamine e sali minerali, l’eliminazione degli agenti patogeni.
La Disbiosi Intestinale è un’alterazione degli equilibri e della composizione della flora batterica intestinale presente quando i batteri salutari (tra cui Lactobacillus Acidophilus e Biphidus) diminuiscono e quelli nocivi (tra cui Escherichia Coli) aumentano. Questa modificazione porta a difficoltà da parte della flora intestinale nella elaborazione dei materiali fecali, potando a fermentazioni anomale e putrefazioni che, oltre a variare la temperatura intestinale, infiammano la mucosa e intossicano l’intestino e quindi tutto l’organismo e riducono notevolmente le difese immunitarie. Tutto questo comporta un insieme di sintomi e disturbi dell’apparato gastrointestinale che possono avere conseguenze anche su organi ed apparati distanti dall’intestino, come:
1) Cattiva digestione con conseguenti alterazioni del transito intestinale (stitichezza o diarree frequenti, meteorismo, colon irritabile, irregolarità intestinale);
2) Senso di gonfiore e tensione addominale, con dolore, flatulenza, indisposizione e malessere generale 3) Aumentata suscettibilità alle infezioni dovuta ad una diminuzione delle difese immunitarie;
4) Aumentata probabilità di micosi nell’intestino (candidosi), di vaginiti e cistiti nella donna;
5) Disturbi di carattere generale: nervosismo, ansia, disturbi del sonno, stanchezza, astenia e cambiamenti dell’umore. Da ricordare che la più alta percentuale di serotonina è prodotta a livello intestinale.
Tra le cause principali della Disbiosi Intestinale troviamo le intolleranze alimentari, le abitudini alimentari scorrette come diete ricche di zuccheri proteine e cerali raffinati, scarso apporto di fibre e liquidi, stress, terapie antibiotiche ripetute e protratte per lungo tempo e infiammazioni croniche (Chron, colite ulcerosa, celiachia) che portano ad un mal-assorbimento intestinale.
E’ possibile individuare almeno cinque diverse tipologie di Disbiosi Intestinale: disbiosi carenziale, disbiosi fermentativa, disbiosi putrefattiva, disbiosi da sensibilizzazione, disbiosi da funghi.
In caso di problematiche intestinali, utili sono gli esami che permettono di valutare l’eccesso o l’assenza di metaboliti derivati dalle attività metaboliche della flora intestinale o la valutazione della presenza di uno squilibrio della flora batterica. Questi esami permetteranno poi di andare a riequilibrare in maniera corretta le specie batteriche alterate.

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