Sindrome del Dolore Cronico Pelvico maschile

Gennaio 23, 2019

Data la complessità anatomica e funzionale del pavimento pelvico, in presenza di eccessivo tono muscolare, si possono scatenare sintomi importanti da sindrome del dolore cronico (CPPS – Chronic Pelvic Pain Syndrome) . Il dolore lamentato dal paziente può essere circoscritto alla zona perineale o irradiarsi a strutture adiacenti quali pene, testicoli, anca, retto, coscia, portando disfunzioni urologiche, genitali, intestinali e/o posturali.

Un’alta percentuale di uomini che presenta dolore pelvico è costituita da quei pazienti che hanno avuto in precedenza una prostatite non batterica.

Nel 90% di tutte le prostatiti croniche non è possibile individuare alcun patogeno né nelle urine né nel secreto prostatico. Questa forma di prostatite, precedentemente classificata come prostatodinia,nella attuale classificazione corrisponde al tipo III ed include due sottotipi, entrambi caratterizzati da dolore pelvico cronico: uno con spiccata componente infiammatoria, detta sindrome da dolore pelvico cronico infiammatorio(tipo IIIA) ed una senza componente infiammatoria e perciò detta sindrome da dolore pelvico cronico non infiammatorio(tipo IIIB).

Il paziente riferisce prevalentemente un dolore localizzato nella regione pelvica con possibili irradiazioni a livello lombare, trocanterico, inguinale, sovrapubico, sacrococcigeo e alla radice delle cosce.

La sintomatologia dolorosa può essere accompagnata da sintomi minzionali in fase di riempimento o svuotamento vescicale; colonproctologici come difficoltà alla defecazione e defecazione dolorosa; disturbi sessuali come disfunzioni erettili, difficoltà a mantenere l’erezione, eiaculazione precoce o ritardata e in alcuni casi dolorosa.

L’intensità del dolore provato può variare da un leggero dolore a un dolore che impedisce il nomale svolgimento delle attività della vita quotidiana.

La sintomatologia dolorosa può essere inoltre caratterizzata da un dolore continuo o intermittente, sordo o acuto, urente con sensazione di piccole punture di spillo; può essere amplificata durante la fase di svuotamento o riempimento vescicale, durante la defecazione, in presenza dell’erezione ed al momento dell’eiaculazione.

In alcuni casi la sintomatologia scompare dopo la defecazione ma in genere questo accade per un piccolo lasso di tempo per poi ripresentarsi come prima della defecazione.

In alcuni casi, il dolore può aumentare in relazione a determinate posture come ad esempio quella seduta, mantenute anche per periodi non eccessivamente lunghi.

La posizione seduta può portare allo schiacciamento di determinati punti chiamati trigger points e ad una riduzione della vascolarizzazione, in zone che ovviamente ne sono già deficitarie a causa di un ipertono muscolare.

Il dolore cronico pelvico porta a modificazioni significate della qualità della vita del paziente; a causa di questo dolore cronico spesso acuto e invalidante, il paziente scatena sintomi quali ansia e depressione.

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