Sindrome dell’ovaio policistico

Luglio 7, 2017

La sindrome dell’ovaio policistico (Polycystic Ovary Syndrome, PCOS) è una sindrome complessa caratterizzata da alterazioni endocrinologiche e metaboliche e per questo motivo è anche detta sindrome dismetabolica.
E’ comune nell’età fertile arrivando fino al 12% delle donne in età riproduttiva e rappresenta la causa più comune di infertilità legata ad anovulatorietà cronica.
Le caratteristiche della PCOS possono essere sintetizzate in:

  • Aumentata secrezione di androgeni da parte dell’ovaio e del surrene;
  • Segni e sintomi indotti dall’iper-androgenismo (acne ,irsutismo, alopecia, anovulatorietà, irregolarità mestruali);
  • Aumentata resistenza all’insulina in una alta percentuale di casi.

La diagnosi viene posta da una specialista e si basa sui criteri di Rotterdam secondo cui, si è affetti da PCOS se si possiede due delle seguenti caratteristiche

  • Oligo e/o anovulatorietà;
  • Segni clinici e/o biochimici di iper-androgenismo;
  • Morfologia policistica delle ovaie.

L’eziopatogenesi è di tipo multifattoriale; ruolo importante lo giocano l’insulino-resistenza e l’aumento degli androgeni che impedirebbero la corretta maturazione follicolare determinando l’anovulazione e i segni clinici sistemici della sindrome (acne, irsutismo).
L’insilino-Resistenza a sua volta incrementa l’accumulo del tessuto adiposo in sede viscerale con l’aumento del rischio di andare incontro ad obesità e alle problematiche ad essa correlate.

  • Campanelli di allarme che potrebbero richiedere una vita specialistica sono:
  • Familiarità per PCOS;
  • Difficoltà nel concepimento;
  • Sovrappeso, obesità;
  • Cicli irregolari;
  • Acne, irsutismo difficilmente trattabili.

PREVENZIONE E CURA
Sovrappeso/obesità e insulino-resistenza sono strettamente collegati tra di loro in quanti i primi riducono la captazione periferica dell’insulina inducendo una iper-produzione da parte del pancreas della stessa. L’insulina circolante, essendo un ormone anabolico, favorisce l’accumulo di grassi negli adipociti e l’aumento ponderale, inducendo un circolo vizioso che andrà ad autoalimentare il tutto.
Il paziente verrà trattato attraverso:
Modificazioni dello stile di vita
Controlli periodici dallo specialista
Terapia farmacologica ove necessaria prescritta dal medico specialista.

Le modificazioni dello dello stile di vita sono atte a prevenire o ridurre l’incremento ponderale e a contrastare l’insulino-resistenza. Utile sarà il mantenimento di un corretto peso corporeo, la presenza di una alimentazione sana ed equilibrata, l’incremento della attività fisica, la limitazione dell’assunzione di alcolici e l’eliminazione del fumo.
Per il normopeso occorrerà intervenire sull’attività fisica, che andrà incrementata e sull’adozione un nuovo stile alimentare.
Utile ridurre l’assunzione di zuccheri semplici con particolare attenzione verso quelli con alto indice glicemico, che andranno consumati in quantità controllate evitando di assumerli soli ma inserendoli in pasti che comprenderanno alimenti che ne andranno a modularnee l’assorbimento. Preferire quindi alimenti di basso o medio indice glicemico.
Prediligere per questo motivo cereali integrali, legumi, verdura. Limitare il consumo di patate o eccessive quantità di frutta che andrà suddivisa in due porzioni giornaliere.
Evitare il più possibile dolci contenenti zuccheri facilmente disponibili (dolci, biscotti ecc..)
Particolare attenzione verso i grassi che dovranno essere di qualità in modo da mantenere la fluidità funzionalità delle membrane cellulari che permetterà l’assorbimento di vitamine essenziali liposolubili come la vitamina A,D,E,K. Gli acidi grassi saturi (formaggi, insaccati, carni grasse) oppure idrogenati, ovvero resi saturi chimicamente, sono maggiormente correlati allo sviluppo di patologie croniche e in particolari cardiovascolari. Gli acidi grassi insaturi hanno invece effetti potenzialmente benefici su colesterolo e trigliceridi plasmatici; fra questi troviamo sia i monoinsaturi (olio extravergine di oliva) che i polinsaturi (omega 3 e 6 contenuti nel pesce grasso e semi grasso come salmone e sardine e nella frutta secca come mandorle e noci).

Terapia
Il medico specialista dopo una attenta ed accurata valutazione potrà aiutare la paziente a regolarizzare i cicli mestruali con una terapia con ormoni estrogeni e/o progestinici; la stessa avrà poi un effetto anti-androgenico riducendo gli ormoni androgeni circolanti e di conseguenza le manifestazioni ad esso collegate. Utile il miglioramento del metabolismo dei carboidrati che andrà a migliorare l’insulino-resistenza.

Integratori e PCOS
In relazione alla presenza di insulino-resistenza è possibile coadiuvare il trattamento del PCOS con alcuni integratori alimentari:

  • Acido folico: per coloro che assumono una terapia estroprogestinica esiste una possibilità di una riduzione dei sui livelli circolanti.
  • Vitamina B12: esiste la possibilità di non avere livelli adeguati di questa vitamina utile per la produzione di globuli rossi e il mantenimento della integrità del sistema nervoso.
  • VitaminaD: una carenza di questa vitamina può contribuire allo sviluppo di insulina-resistenza e sindrome metabolica.
  • Magnesio: una implementazione può favorire il miglioramento della Sindrome Premestruale e della dismenorrea.
  • Inositolo: Presenta azione antiossidante e insulino-sensibilizzante attraverso l’ingresso del glucosio nella cellula che porta ad un miglior controllo della glicemia e alla riduzione della secrezione insulinica.
  • Acido Alfa Lipoico: Con azione antiossidante.
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